IMMAGINE REALIZZATA CON IA MIDJOURNEY

Il Poynter Institute, nel giugno scorso ha organizzato un summit di due giorni presso la sua sede centrale a St. Petersburg, Florida per discutere dell’utilizzo etico degli strumenti di intelligenza artificiale nelle redazioni.

L’evento ha riunito alcuni dei principali esperti di intelligenza artificiale, innovazione giornalistica ed etica ed inoltre è stato sponsorizzato un hackathon per creare prodotti e applicazioni giornalistiche eticamente sostenibili, che possano aiutare le redazioni a utilizzare l’IA in modo responsabile e trasparente.

D’altra parte, è ormai evidente come il processo di evoluzione tecnologica sia inarrestabile, anche per il mondo dell’informazione e delle news e nasce quindi la necessità di poter integrare in maniera etica e conforme alla deontologia giornalistica questi nuovi strumenti.

L’organizzatrice dell’evento, Kelly McBride, presidente del Craig Newmark Center for Ethics and Leadership del Poynter Institute, ha spiegato che l’hackathon è nato dal desiderio di aiutare i giornalisti a mettere alla prova le proprie capacità intellettuali riflettendo sulle implicazioni etiche dell’intelligenza artificiale.

Mitesh Vashee, responsabile dei prodotti e della tecnologia di Houston Landing, partecipante all’evento, ha sottolineato che molti giornalisti temono l’IA, il che costituisce un ostacolo all’apprendimento del suo utilizzo, soprattutto dal punto di vista etico. Vashee ha affermato che è utile per i giornalisti iniziare il loro percorso verso un uso etico dell’IA sperimentando con gli strumenti di intelligenza artificiale e scoprendone usi pratici nel loro lavoro quotidiano.

Durante l’hackathon, a circa 50 pensatori e giornalisti è stato richiesto di sviluppare tecnologie di intelligenza artificiale utili ai giornalisti. Il risultato è stato l’ideazione di sei tecnologie immaginate, tra cui app, siti web e software, tutte mirate ad aiutare le persone, rispondere a domande e migliorare la qualità della vita del pubblico delle notizie.

Uno degli strumenti più interessanti sviluppati è stato Vote Buddy, una guida per le elezioni locali che, attraverso domande, forniva informazioni su circoscrizioni e candidati. Tuttavia, il team che ha ideato il progetto ha sottolineato che la realizzazione e il mantenimento di questo servizio richiederebbero una notevole quantità di lavoro umano per evitare le allucinazioni dell’IA e garantire una corretta informazione.

Un’altra idea è stata Omni, una piattaforma di notizie personalizzata che offre contenuti rilevanti su misura per le preferenze e lo stile di vita dell’utente. Il gruppo di Omni ha dovuto affrontare questioni etiche riguardanti la raccolta di dati personali per garantire il funzionamento della piattaforma.

Un altro team invece ha sviluppato CityLens, uno strumento basato su browser che utilizza una tecnologia interattiva per aiutare gli utenti a conoscere e agire nel loro ambiente locale.

Gli utenti possono scattare foto con i loro smartphone e inserire domande o dubbi, ricevendo informazioni utili come la segnalazione di problemi all’ente giusto, lo stato di progetti pubblici locali e le segnalazioni giornalistiche.

Anche in questo caso, le preoccupazioni etiche riguardavano i confini e il ruolo dei giornalisti.

Infine, Calindrical è uno strumento per la creazione di calendari dettagliati gestiti dalle redazioni giornalistiche locali che fornendo informazioni precise le persone a connettersi e partecipare attivamente alla vita comunitaria.

Il team ideatore di questo progetto sta persino considerando il lancio di un prodotto reale e sta lavorando alla documentazione necessaria per trasformare l’idea in realtà.

Dean Miller, caporedattore di LeadStories.com, ha affermato che l’hackathon è stato un modo per far emergere gli usi poco etici dell’IA, ed ha affermato. “Siamo stati spinti a concentrare il nostro pensiero sulla protezione della privacy, sulla sicurezza dei dati, sul potere degli utenti”.

Il Poynter Institute da tempo sta lavorando a un’integrazione etica di questi strumenti nelle redazioni, elaborando anche uno “starter kit” che consente alle redazioni di progettare policy, guidate da principi generali di etica e trasparenza.