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IMMAGINE REALIZZATA CON IA MIDJOURNEY

La diffusione dei modelli di Intelligenza artificiale generativa, in grado di comporre un testo o creare immagini partendo da poche istruzioni, ci conduce ad immaginare un mondo in cui queste innovazioni sostituiranno molte figure professionali in vari ambiti produttivi, e ciò ha generato una crescente preoccupazione.

Il settore giornalistico, negli ultimi anni, si è ampiamente confrontato con l’implementazione dei sistemi di IA generativa e dei LLM. Se da un lato queste tecnologie hanno promesso significativi guadagni in termini di efficienza, dall’altro hanno generato confusione e instabilità tra i professionisti dell’informazione, costringendo l’intero settore a ridefinire i loro ruoli, mansioni nonché le competenze da richiedere da parte delle organizzazioni giornalistiche nelle fasi di recruiting.

Nick Diakopoulos, docente di comunicazione alla Northwestern University, in una sua analisi pubblicata su Medium sui dati degli annunci di lavoro raccolti negli Stati Uniti mostra come l’IA generativa, dopo il lancio di ChatGPT, abbia cambiato l’organizzazione delle risorse umane di molte aziende anche in campo editoriale.  I dati sono stati forniti da Lightcast, azienda che raccoglie gli annunci di lavoro online e li categorizza per occupazione, settore e competenze.

Nel periodo successivo al lancio di ChatGPT, datato 30 novembre 2022, si è osservato un marcato aumento della domanda di posizioni lavorative che richiedono competenze in IA e machine learning.

L’adozione di IA e LLM nel giornalismo ha permesso di automatizzare numerose attività redazionali, dalla scrittura di articoli alla gestione dei contenuti, migliorando la produttività e riducendo i tempi di pubblicazione. D’altra parte, questa maggiore efficienza ha portato con sé una serie di problematiche. Molti giornalisti si trovano ora a confrontarsi con strumenti avanzati che richiedono competenze tecniche specifiche, generando un clima di incertezza e preoccupazione per il proprio futuro professionale.

Le redazioni per evitare errori e massimizzare il beneficio che possono offrire i sistemi di GenIA richiedono in misura maggiore dipendenti che abbiano conoscenze in machine learning, analisi dei dati e programmazione, competenze che tradizionalmente non facevano parte del bagaglio formativo di un giornalista tradizionale.

Questo cambio di rotta, è ormai parte della realtà, non è più un’utopia. Dall’analisi delle job descriptions operata da  Diakopoulos, , emerge che le organizzazioni nel settore dell’informazione stanno assumendo persone con almeno una  competenza IA. Bisogna peraltro evidenziare che sono state analizzate principalmente aziende che mostravano già uno spiccato interesse per queste nuove competenze di IA, come NBC, Bloomberg, McClatchy, Gannett, Boston Globe e New York Times.

Le posizioni lavorative inedite che emergono vanno da quelle più tecniche a quelle meno tecniche, ognuna con scopi diversi riguardanti l’utilizzo dell’IA, nello specifico:

  • AI-doers: prevedono compiti come testare e consigliare strumenti, creare flussi di lavoro automatizzati o progettare esperienze basate sull’intelligenza artificiale. Queste posizioni richiedevano le competenze tecniche più elevate in termini di implementazione e progettazione di soluzioni di intelligenza artificiale.
  • AI-user: richiedono una competenza generale nell’uso di strumenti di intelligenza artificiale o software di manipolazione di immagini digitali.
  • AI-strategizer: sono focalizzate sulla scansione delle tendenze del settore e sullo sviluppo di strategie basate sull’intelligenza artificiale.
  • AI-reporter: destinate a chi si occupa prevalentemente di giornalismo, con il compito di riportare informazioni sull’intelligenza artificiale nella società.

In questo contesto di trasformazione, oltre a giornalisti con competenze IA, i ruoli tecnici come quelli dei data scientist e degli sviluppatori software stanno assumendo un’importanza cruciale all’interno delle redazioni. Queste figure professionali risultano fondamentali per sbloccare tutto il potenziale dei sistemi di IA, creando software specifici che supportino attività specifiche del settore giornalistico, migliorando ulteriormente l’efficienza e la qualità del lavoro redazionale.

D’ altronde, i cambiamenti nelle competenze richieste per un lavoro sono indicativi di un cambio che le tecnologie IA stanno attuando nella natura del lavoro stesso. Infatti, nel confronto delle posizioni pre-ChatGPT e post-ChatGPT è emerso che le competenze richieste per le posizioni editoriali sono cambiate, c’è una maggiore domanda di competenze informatiche e di analisi dei dati, con una crescita rispettivamente del 2,4% e dello 0,6%.

Dunque, ciò porterebbe a consolidare i timori diffusi dei giornalisti, ovvero della possibilità di essere sostituiti, nelle redazioni, sia dai sistemi GenAI sia da esperti tecnici.  Tuttavia, come ogni cosa non mancano visioni ottimistiche come quella di Rebecca Matter presidente dell’ American Writers and Artists Institute (AWAI), un’organizzazione che offre formazione e risorse per scrittori ed ospita una varietà di corsi sull’intelligenza artificiale, afferma che i giornalisti, copywriter dovrebbero adattarsi all’introduzione di queste tecnologie di IA e mette in evidenza che il loro utilizzo è diventata una pratica così intrinseca del processo di scrittura che molti autori  nei loro siti web spiegano come utilizzare in modo funzionale queste tecnologie.

Il tocco umano nel garantire l’integrità del contenuto informativo rimane insostituibile insieme alla capacità dei giornalisti di interpretare criticamente le informazioni prodotte dall’IA per garantire l’accuratezza e la credibilità del loro lavoro. Infatti, anche competenze generali come il giornalismo, il pensiero critico, la risoluzione dei problemi, e la leadership sono più richieste. È aumentata la richiesta di competenze come gli standard etici, la scrittura, la narrazione, la creatività, la verifica dei fatti e la correzione di bozze. Queste competenze risultano fondamentali per potenziare le capacità dell’IA generativa, che ha limitazioni in queste aree.

Le posizioni in forte calo sono quelle che riguardano alcune competenze tecniche e di design, come la progettazione grafica, il web design, la comunicazione e la produzione multimediale. Anche alcune competenze specifiche come la raccolta di informazioni, modifica dei contenuti, ricerca, memo, grammatica, copywriting e modifica delle immagini hanno visto una diminuzione della domanda.

Tuttavia, la transizione del giornalismo all’utilizzo intensivo dei sistemi di Intelligenza Artificiale, che come dimostrato sopra è pienamente in atto, è una questione che deve essere gestita con particolare attenzione, al fine di evitare di creare ulteriori incertezze nel settore e per garantire che i professionisti dell’informazione possano adattarsi gradualmente a queste innovazioni e prosperare senza alcun rischio di sostituzione in un ambiente in continua evoluzione.