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Il 25 luglio, OpenAI ha annunciato ufficialmente il suo nuovo progetto, SearchGPT, tramite un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito.

SearchGPT è un nuovo motore di ricerca basato sull’Intelligenza artificiale, che combina la potenza dei modelli di intelligenza artificiale con l’accesso in tempo reale ai dati del web per offrire risposte rapide, precise e ben documentate alle domande degli utenti.

Al momento, SearchGPT è disponibile come demo per un numero limitato di utenti iscritti alla sua lista d’attesa e si distingue per la sua capacità di sintetizzare le informazioni trovate sui siti web e presentare risposte contestualizzate con link diretti alle fonti originali. Inoltre gli utenti possono anche porre domande di follow-up, in modo simile a quanto avviene con ChatGPT e visualizzare una barra laterale che offre ulteriori risultati e fonti pertinenti.

Per ora, SearchGPT è testato come prodotto separato, ma alla fine OpenAI prevede di integrarlo nel suo servizio principale ChatGPT.

Il progetto è il risultato di una collaborazione con numerosi editori, tra cui la rivista The Atlantic, come avevamo raccontato la scorsa settimana: una delle parti dell’accordo tra OpenAI e la rivista statunitense, infatti,  riguarda proprio questo progetto. OpenAI ha  comunicato che SearchGPT è separato dall’addestramento dei modelli di base dell’IA generativa sottolineando che, nei risultati di ricerca, possono essere visualizzati anche siti che non scelgono di intraprendere alcuna collaborazione diretta con l’azienda.

Nicholas Thompson, amministratore delegato di The Atlantic, ha dichiarato: “La ricerca con l’intelligenza artificiale diventerà uno dei modi principali con cui le persone navigano in Internet ed è fondamentale, in questi primi giorni, che la tecnologia sia costruita in modo da valorizzare, rispettare e proteggere il giornalismo e gli editori”.

Tuttavia, la preoccupazione tra gli editori è palpabile in quanto essi temono che strumenti di ricerca basati su intelligenza artificiale, come SearchGPT, possano ridurre il traffico verso i loro siti se gli utenti possono trovare tutte le informazioni di cui hanno bisogno direttamente nella pagina dei risultati di ricerca, compromettendo così le loro entrate pubblicitarie.

Tali preoccupazioni sono state accentuate da incidenti come quello del mese scorso, quando Perplexity, un altro strumento di ricerca basato su intelligenza artificiale, sponsorizzato da Jeff Bezos, ha riproposto un articolo della rivista Forbes senza menzionare la fonte ottenendo un traffico maggiore rispetto a quello dell’articolo originale.

Con SearchGPT, OpenAI entra in diretta concorrenza con Google nel settore della ricerca online; infatti, dopo il lancio di ChatGPT nel 2022, Google aveva subito risposto con l’introduzione di funzionalità di ricerca IA (AI Overview) che aggregano informazioni da più fonti web, fornendo risposte “intelligenti”.

Video presentazione SearchGpt OpenAI