copetina perplexity

Perplexity, la startup tecnologica che si occupa di sviluppare un motore di ricerca IA avanzato, ha presentato, lo scorso 30 luglio,  un nuovo progetto, il Publishers’ Program, ideato per affrontare uno dei principali problemi del panorama informativo moderno dominato dall’Intelligenza artificiale, ovvero garantire la sostenibilità e la sopravvivenza degli editori.

Attraverso questo programma Perplexity intende creare partnership con editori che possano essere vantaggiose per entrambi.

Il Publishers’ Program si basa su tre punti fondamentali:

  1. Condivisione delle Entrate: Perplexity introdurrà la pubblicità attraverso la sua funzionalità di domande correlate, query che hanno similitudini rispetto a quella inserita nella barra di ricerca, con gli editori che riceveranno una quota dei guadagni generati: quando Perplexity guadagna da un’interazione in cui viene fatto riferimento al contenuto di un editore, anche quell’editore riceverà una quota dei ricavi.
  2. Accesso alle API di Perplexity: Gli editori partner avranno accesso gratuito alle API LLM online di Perplexity e al supporto degli sviluppatori, permettendo loro di creare motori di risposta personalizzati sui propri siti web, utilizzando i propri contenuti per coinvolgere i lettori in modo innovativo.
  3. Enterprise Pro per i Dipendenti: Perplexity offre gratuitamente per un anno il suo pacchetto Enterprise Pro a tutti i dipendenti degli editori partner, riconoscendo l’importanza degli strumenti di intelligenza artificiale nella ricerca e nel fact-checking.

L’aspetto più significativo e innovativo del programma è sicuramente l’accordo di condivisione dei ricavi dalle inserzioni. I brand possono pagare per porre domande di follow-up specifiche e correlate nell’interfaccia del motore di risposta e sulle Pagine. Come già detto, quando Perplexity guadagna da un’interazione in cui viene fatto riferimento al contenuto di un editore, anche quell’editore riceverà una quota dei ricavi.

Secondo Sara Platnick, portavoce di Perplexity, i pagamenti agli editori saranno effettuati in base alla fonte, compensando gli editori per ogni articolo utilizzato nelle risposte. Attualmente, non ci sono entrate effettive, quindi il programma fornirà anticipi di cassa sui ricavi agli editori mentre Perplexity sviluppa un modello pubblicitario sostenibile a lungo termine.

Il programma ha già attirato un elenco di partner importanti, tra cui TIME, Der Spiegel, Fortune, Entrepreneur, The Texas Tribune, Automattic e WordPress.com.

Shevelenko, direttore commerciale di Perplexity, ha dichiarato che l’azienda ha iniziato a lavorare su questo progetto già a gennaio, ispirandosi al programma di condivisione dei ricavi pubblicitari della piattaforma social X ma il lancio è stato posticipato a causa del caso, di cui abbiamo già parlato, relativo all’articolo di Forbes.

Perplexity riconosce che la ricerca basata sull’intelligenza artificiale ha costi superiori rispetto a quella tradizionale e che è cruciale coprire rapidamente le spese di elaborazione. A maggio, la startup ha raccolto 250 milioni di dollari, raggiungendo una valutazione di 3 miliardi di dollari.

Pagare gli editori aumenta ulteriormente i costi e Perplexity è consapevole che questa pratica non è comune per uno strumento di ricerca. “I nostri investitori non sono entusiasti di questa decisione perché preferirebbero margini di profitto simili a quelli di Google,” ha dichiarato Shevelenko.

Sin dal suo lancio nel 2022, Perplexity si è affermata come concorrente nel campo della ricerca basata sull’intelligenza artificiale generativa di Google, utilizzando l’intelligenza artificiale conversazionale per sintetizzare e riassumere siti web e articoli di notizie in tempo reale.

La startup e ben consapevole di non può competere con Google semplicemente imitandone le strategie ecco perché sta cercando nuovi sistemi, l’obiettivo è creare un business redditizio formando alleanze con i media e sviluppando strutture a lungo termine e i ricavi pubblicitari sembrerebbero un ottimo sistema.

Matt Mullenweg, CEO di Automattic, ha sottolineato che l’accordo con Perplexity offre una condivisione dei ricavi molto vantaggiosa rispetto a Google, che praticamente non offre nulla. Sebbene i guadagni iniziali saranno di sicuro modesti, se Perplexity dovesse diventare il prossimo Google, i numeri potrebbero crescere significativamente, offrendo un’opportunità concreta per gli editori.

Per quanto riguarda la libertà degli editori nel controllare le risposte fornite dalla piattaforma Shevelenko ha affermato che: ” Perplexity è felice di dare agli editori il pieno controllo, ma solo nella misura in cui ciò non comprometta la qualità del prodotto”; attualmente, offrire questo controllo è un “lavoro in corso” e l’azienda vuole evitare di dare agli editori la possibilità di alterare le risposte.