Accordo GEDI – OpenAI: preoccupazione di giornalisti e FNSI

Il 26 settembre, GEDI e OpenAI hanno annunciato una collaborazione che permetterà agli utenti di ChatGPT di accedere a contenuti GEDI, migliorando le risposte in italiano.

redazioe eaccordo tra due uomini

Tempo di lettura:

2 minuti


Lo scorso 26 settembre, in occasione dell’Italian Tech Week, GEDI e OpenAI hanno annunciato un importante accordo di collaborazione, con un comunicato diffuso sui rispettivi siti.

Grazie a questa partnership, gli utenti di ChatGPT potranno accedere a citazioni, articoli e analisi provenienti da testate di GEDI, come La Repubblica e La Stampa, arricchendo l’esperienza di utilizzo dell’intelligenza artificiale con contenuti in lingua italiana. Questa integrazione, per quello che dichiarano le due aziende, mira a migliorare la pertinenza e l’accuratezza delle risposte per chi cerca informazioni relative al contesto italiano.

L’accordo porta benefici reciproci: da un lato, GEDI avrà l’opportunità di raggiungere un pubblico internazionale grazie alle capacità avanzate di traduzione di ChatGPT, dall’altro, OpenAI ottiene accesso ai contenuti del gruppo editoriale, garantendo agli utenti una fonte affidabile di informazioni.

John Elkann, Presidente di GEDI, ha commentato: “Questa partnership conferma il nostro impegno nella trasformazione digitale e permette agli utenti di ChatGPT di accedere a contenuti di qualità e ad approfondimenti su una vasta gamma di temi”.

Sam Altman, CEO di OpenAI, ha aggiunto: “Collaborare con editori come GEDI ci aiuta a garantire che le persone in tutto il mondo possano ottenere informazioni precise e autorevoli nelle proprie lingue”.

Questo accordo segue iniziative simili già attuate con altri gruppi media, editori e testate giornalistiche, e di cui abbiamo trattato in modo approfondito nel corso degli ultimi anni, come Axel Springer, Vox Media, Financial Times e l’ultima italiana RCS.

Tuttavia, l’intesa con GEDI si inserisce in un contesto più delicato rispetto ad altre collaborazioni. Il gruppo editoriale è sotto i riflettori per le recenti tensioni interne, tra cui lo sciopero dei giornalisti de La Repubblica e le vicende giudiziarie che coinvolgono John Elkann, presidente di GEDI, indagato per frode fiscale.

Visto il contesto tale accordo ha attirato l’attenzione del Garante della Privacy italiano, che come ben ricordiamo in passato aveva bloccato temporaneamente ChatGPT per questioni legate alla protezione dei dati.

Il Garante ha dichiarato in una nota che monitorerà attentamente l’accordo per assicurarsi che vengano rispettate le normative sulla privacy.

Tale accordo ha attirato l’attenzione anche della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) che ha espresso preoccupazioni riguardo agli impatti di questa partnership sui diritti d’autore e le condizioni lavorative dei giornalisti.

Secondo il sindacato, è necessario un approfondimento tecnico e contrattuale per capire se l’IA di OpenAI utilizzerà i contenuti dei giornalisti per addestrarsi e se questi verranno contabilizzati correttamente. La FNSI, insieme alle Associazioni Stampa Romana e Subalpina, ha richiesto un confronto trasparente su questi temi, per assicurare che l’accordo produca benefici economici anche per le redazioni.