SØØn vuol essere un riepilogo settimanale di alcune delle numerose novità che evolvono continuamente il mondo dell'Intelligenza Artificiale. Non è possibile darne un resoconto completo o esaustivo, ci vorrebbero decine di pagine. Scegliamo quelle che possono riguardare, direttamente o indirettamente, il mondo dell'informazione e del giornalismo.
«Prologo»
Verso il futuro e oltre...
Appare sempre meno interessante il confronto tra "apocalittici" ed "integrati" nel campo dell'intelligenza artificiale, con diverse scuole di pensiero tutte ormai convinte che l'IA supererà le capacità elaborative umane, sebbene non ci sia accordo sul "quando".
Problemi molto più concreti si palesano nell'ecosistema informativo.
Se da un lato vi è la convinzione che l'IA possa rappresentare uno strumento aggiuntivo nella cassetta degli attrezzi dei giornalisti, d'altra parte c'è chi, come Richard Tofel, già presidente di ProPublica, prevede guai seri per le news se le prossime decisioni della Corte Suprema USA dovessero riconoscere il "fair use" sull'utilizzo delle informazioni per addestrare le IA e quindi nessun diritto d'autore: vi sarebbe la possibilità per le piattaforme di disintermediare in modo significativo le notizie stesse.
La questione del Copyright emerge anche dalle cause intentate da Getty Images nei confronti di Stability AI, accusata di aver fatto man bassa delle immagini dell'agenzia, copiando nei propri sistemi IA milioni di immagini di sua proprietà
Nel frattempo la vicenda delle notizie scritte da IA su Sports Illustrated e molte altre vicende simili, evidenzia quanto emerso nella maggior parte dei convegni sul tema a qualsiasi latitudine, ovvero la necessità di trasparenza sull'autorialità delle notizie come aveva anche affermato il presidente dei giornalisti Bartoli, al convegno Ansa lo scorso 24 novembre, di cui avevamo scritto in precedenza.
Quando è scoppiato il caso "Altman" avevamo evidenziato come Microsoft fosse di fatto il vero proprietario, non tanto occulto, di OpenAI, cosa che appare adesso ancora più chiara: Microsoft assumerà una posizione di osservatore nel consiglio di amministrazione di OpenAI, che più che "un'osservazione" appare un vero e proprio esplicito controllo.
Buona lettura
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