Uno po' di quello che vuoi sapere su IA e informazione!
Interskills srl
SØØn
Newsletter 1 del 5 gennaio 2024
Uno po' di quello che vuoi sapere su IA e informazione!

SØØn vuol essere un riepilogo settimanale di alcune delle numerose novità che evolvono continuamente il mondo dell'Intelligenza Artificiale. Non è possibile darne un resoconto completo o esaustivo, ci vorrebbero decine di pagine. Scegliamo quelle che possono riguardare, direttamente o indirettamente, il mondo dell'informazione e del giornalismo

«Prologo»

Per l'IA la fiducia non è trasparenza

Una ricerca universitaria ha esaminato l'impatto dell'uso dell'intelligenza artificiale per la generazione di notizie sulla fiducia del pubblico.

Partendo dall’ineluttabile dato di fatto che un numero crescente di editori, molti dei quali avevano già adottato l'IA in passato, sta sperimentando i Large Language Models per una varietà di compiti, come la generazione di riassunti, la creazione di illustrazioni, la riformattazione dei contenuti, la correzione di bozze, l'aumento dell'efficienza del flusso di lavoro, compiti legati all'ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) e una serie di altri compiti editoriali, di prodotto e di distribuzione, la  ricerca rivela una complessa relazione tra la trasparenza nell'uso dell'IA e la percezione della fiducia da parte dei lettori. 

Mentre un'ampia maggioranza di persone ritiene che le aziende editoriali dovrebbero informare il pubblico sull'uso dell'IA, la ricerca mostra che la divulgazione dell'uso dell'intelligenza artificiale in realtà può diminuire la fiducia nei confronti delle notizie generate in questo modo.

Questo fenomeno è stato osservato nonostante i lettori non percepiscano il contenuto degli articoli come meno accurato o imparziale.

 Un altro aspetto interessante emerso dalla ricerca è l'efficacia dell'inclusione di un elenco di fonti utilizzate dall'IA nella generazione dell'articolo. Quando queste informazioni vengono fornite, l'effetto negativo sulla percezione della fiducia sembra essere mitigato.

 

IA, news e copyright, tra battaglie legali e accordi economici

Mentre al New York Times si affilano spade e coltelli per la controversia legale avviata contro Microsoft e OpenAI per essersi divorati milioni di articoli del giornale per addestrare i propri modelli di IA generativa, Apple scende nel campo dell'IA, dopo un avvio piuttosto lento e di osservazione, cercando accordi economici con gli editori.

L’azione legale intentata dal Times  riporta esempi specifici, come il caso del browser Bing di Microsoft, che avrebbe replicato quasi integralmente i risultati di Wirecutter, il sito di recensioni di prodotti del Times, causando una perdita di entrate che provenivano dall’attività di linking ai vari siti di e-commerce raccomandati.

Apple sta tentando letteralmente di "comprare" le banche dati degli editori che però, al momento, non hanno ancora chiaro se questo potrà essere un business vantaggioso o rappresentare una abdicazione alla intermediazione in favore delle piattaforme.
---

Nel frattempo anche il Worcester News, tra i più antichi giornali inglesi, sta adottando l'innovazione introducendo l'intelligenza artificiale nelle proprie redazioni.

L'obiettivo principale è migliorare l'efficienza in termini di tempo e garantire l'accuratezza dei reportage di routine, permettendo ai giornalisti umani di concentrarsi su compiti più complessi e investigativi.

 

Agli psicologi piace "Fake"...deep!

Un accademico cinese, ha realizzato con il suo team di ricercatori, un chatbot parlante, versione accurata dell’ottantunenne influente psicologo americano, Martin Seligman. Il chatbot parlante è affettuosamente soprannominato "Ask Martin" e le sue risposte attingono profondamente dalle idee di Seligman, con uno stile che suona come una versione più colloquiale del discorso di Seligman stesso e la cui “saggezza” appare essere evidente a chiunque.

Insomma il bot sembrerebbe aver più "appeal" dell'originale.

Seligman dopo un'attenta analisi ha accettato di essere "replicato" partecipando all'esperimento.

Atro caso simile ma più inquietante è quello dell'imprenditore tecnologico californiano Alex Furmansky che ha creato una versione chatbot della celebre psicoterapeuta belga Esther Perel, addestrando il bot con i suoi podcast presi da Internet.
In una modalità piuttosto onanistica della psicoterapia, ha quindi usato il bot per consigliarsi durante una recente delusione d'amore, documentando il suo percorso in un post sul blog che un amico alla fine ha inoltrato alla stessa Perel, che non ha battuto ciglio.

L'ONU si candida alla governance dell'IA: di buone intenzioni è lastricato l'inferno

La struttura dedicata all'IA delle Nazioni Unite, che fa capo al segretario generale, ha predisposto un report dal titolo "Governare l'Intelligenza Artificiale per l'Umanità" che è già sufficientemente esplicito ed indicativo del suo contenuto.
Abbiamo già scritto in varie salse dei numerosi sistemi di regolamentazione ed autoregolamentazione adottati nelle varie parti del mondo, evidenziandone le profonde differenze e finalità, che implicano diverse e distanti visioni del mondo e, sostanzialmente, una loro incompatibilità.
Ben vengano le "buone intenzioni" dell'ONU ancorchè formalmente dovute, ma proprio questa istituzione che non è mai riuscita a svolgere il suo importante compito in molti e complessi campi, ci sembra abbia poche possibilità di successo.

Come diceva Qualcuno "di buone intenzioni è lastricato l'inferno".

 

In dettaglio parliamo di:

gemelle

in collaborazione con:

Sempre gratuita e disponibile
Lavoriamo tanto per realizzare la nostra newsletter SØØn e ne siamo orgogliosi.
Sarà sempre gratuita e disponibile in archivio sul nostro sito.
Aiutaci, condividila con i tuoi contatti.
Registrati alla Newsletter
facebook  linkedin  instagram