Uno po' di quello che vuoi sapere su IA e informazione!
Interskills srl
SØØn
Newsletter 3 del 19 gennaio 2024
Uno po' di quello che vuoi sapere su IA e informazione!

SØØn vuol essere un riepilogo settimanale di alcune delle numerose novità che evolvono continuamente il mondo dell'Intelligenza Artificiale. Non è possibile darne un resoconto completo o esaustivo, ci vorrebbero decine di pagine. Scegliamo quelle che possono riguardare, direttamente o indirettamente, il mondo dell'informazione e del giornalismo

«Prologo»

La vera minaccia dell'Intelligenza Artificiale

Andiamo avanti inseguendo la tecnologia, con molte paure sottostanti: paura di esserne sopraffatti, che il mondo possa essere "controllato" dai sistemi algoritmici, di perdere il lavoro.

Ma il vero pericolo, come emerge da più parti, oltre che dal  recente report “The Global Risk Report 2024” del World Economic Forum, sembra essere la disinformazione.

E questo non certo per una deterministica colpa dell'algoritmo, piuttosto, come al solito, per l'uso che l'uomo fa della tecnologia.

Dopo i clamorosi casi di fake e deep fake creati con l'uso di IA per influenzare le elezioni in Bangladesh prima ed in Slovacchia recentemente, nei prossimi due anni, quasi tre miliardi di persone si recheranno alle urne elettorali in diverse economie, tra cui Stati Uniti, India, Regno Unito, Messico e Indonesia, con il pericolo di subire forti manipolazioni mediatiche.

Tali processi, secondo il report del WEF, "potrebbero destabilizzare seriamente la legittimità reale e percepita dei governi neoeletti, rischiando disordini politici, violenza e terrorismo, nonché un’erosione a lungo termine dei processi democratici."

Nonostante le molteplici azioni regolamentali intraprese dai governi di tutto il mondo è improbabile che la rapidità e l’efficacia delle norme corrispondano al ritmo dello sviluppo di queste tecnologie.
Poi si cercano anche soluzioni tecnologiche come ad esempio in 
Cina dove si è stabilito di filigranare i contenuti generati dall’intelligenza artificiale per aiutare a identificare informazioni false, inclusa la disinformazione involontaria attraverso contenuti allucinati dall’intelligenza artificiale.

In questo senso, da questo nostro angolo di osservazione, riteniamo quanto mai centrale la figura del giornalista in carne ed ossa, che, anche con l’aiuto degli strumenti di intelligenza artificiale, possa contribuire a smascherare queste nuove tecniche di disinformazione ed a contribuire ad un ecosistema informativo “sanificato”.

 

Il testo non funziona più

Poco più di un anno fa nasceva Artifact un'applicazione lanciata da Kevin Systrom e Mike Krieger, i co-fondatori di Instagram, con l'obiettivo di fornire agli utenti un social dove potessero ricevere le notizie principalmente in formato testuale, selezionate da algoritmi di IA, direttamente dagli editori, dai quotidiani, dalle riviste o dai siti sulla base dei loro interessi e collegamenti.

Nonostante i riconoscimenti ottenuti, come la nomina ad app essenziale dell'anno da parte del Google Play Store, il mancato riscontro del mercato e la necessità dei suoi creatori di concentrarsi su progetti più ampi hanno determinato la chiusura di Artifact.

Questo episodio sottolinea che, ove mai ve ne fosse bisogno, in un mondo dominato da immagini e video, l'interesse per notizie e informazioni è sempre più in pericolo, e denota anche una difficoltà per le startup di investire in questo settore e far crescere l’informazione giornalistica tradizionale.

Lo stesso Kevin Systrom ha auspicato che la tecnologia possa trovare modi per preservare, sostenere e far crescere questo tipo di informazione, traendo vantaggio dalla scala che strumenti come l’intelligenza artificiale possono fornire.

 

Microsoft? OpenAI? Due facce della stessa medaglia

Lo avevamo scritto chiaramente a Novembre che Microsoft era l'occulto azionista di maggioranza dei OpenAI: adesso in UE, se negli Stati Uniti gli interessi dei capitali lasciano che tutto scorra indifferentemente, la Commissione Europea sta valutando se l'investimento di Microsoft in

OpenAI (13 mld di dollari) possa essere soggetto a revisione secondo le normative dell'Unione Europea sulle fusioni.

L'indagine antitrust è complessa a causa della natura insolita della partnership tra Microsoft e OpenAI. Nonostante l'impegno finanziario e la designazione come fornitore cloud esclusivo, Microsoft non possiede azioni tradizionali in OpenAI e, tuttavia, ha diritto a una quota limitata dei profitti.
Non c' è peggior sordo di chi non vuol sentire ( o peggior cieco di chi non vuol vedere).
Ed in questa apparente cecità Microsoft continua ad incorporare i prodotti IA di OpenAI ovunque: adesso con Copilot pro (in abbonamento) si può integrare l'IA anche nella suite di Office.

 

Ma questa era solo una sintesi "commentata". In dettaglio  le nostre notizie parlano di:

gemelle

Da Sony una tecnologia per "firmare" le immagini

Neal Manowitz, Presidente e COO di Sony Electronics, ha annunciato al CES 2024 una nuova tecnologia di firma digitale per le proprie fotocamere. Questa tecnologia è progettata per creare un "certificato di nascita digitale" per le immagini acquisite con i dispositivi Sony. Si tratta di un sistema unico che fornisce una firma digitale basata su una macchina al momento dell'acquisizione, che può essere utilizzata per verificare l'autenticità dell'immagine. Questa iniziativa, sviluppata in collaborazione con l'Associated Press e altri leader del settore, mira a combattere la diffusione di informazioni errate e immagini manipolate, in particolare nel giornalismo.

La tecnologia sarà integrata nell'hardware delle fotocamere di Sony, a partire dalla fotocamera Alpha 9 Mark III. Questo sistema crea un identificatore unico per ogni immagine, che può essere tracciato e verificato in modo simile alla tecnologia blockchain utilizzata per gli NFT (Non-Fungible Token). L'iniziativa di Sony fa parte di uno sforzo più ampio per rispondere alle preoccupazioni sull'impatto delle immagini alterate o manipolate, soprattutto nel contesto della rapida evoluzione dell'intelligenza artificiale generativa e del suo potenziale di diffusione di informazioni false.

Il nuovo sistema di firma digitale e di autenticazione C2PA all'interno della fotocamera sarà rilasciato con un aggiornamento del firmware per i modelli Alpha 9 Mark III, Alpha 1 e Alpha 7S III nella primavera del 2024. Sebbene il sistema presenti alcune analogie con le NFT in termini di prova di autenticità e proprietà nello spazio digitale, Sony non lo ha definito esplicitamente una NFT.

in collaborazione con:

Sempre gratuita e disponibile
Lavoriamo tanto per realizzare la nostra newsletter SØØn e ne siamo orgogliosi.
Sarà sempre gratuita e disponibile in archivio sul nostro sito.
Aiutaci, condividila con i tuoi contatti.
Registrati alla Newsletter
facebook  linkedin  instagram