Uno po' di quello che vuoi sapere su IA e informazione!
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SØØn
Newsletter 4 del 26 gennaio 2024
Uno po' di quello che vuoi sapere su IA e informazione!

SØØn vuol essere un riepilogo settimanale di alcune delle numerose novità che evolvono continuamente il mondo dell'Intelligenza Artificiale. Non è possibile darne un resoconto completo o esaustivo, ci vorrebbero decine di pagine. Scegliamo quelle che possono riguardare, direttamente o indirettamente, il mondo dell'informazione e del giornalismo

«Prologo»

La vera minaccia dell'Intelligenza Artificiale - Parte 2

Nella scorsa Newsletter avevamo evidenziato come, per una serie di motivi, il problema più rilevante che dovremo affrontare in relazione all'Intelligenza Artificiale sarà quello della disinformazione ed in particolare alla disinformazione politica, in vista dei numerosi appuntamenti elettorali che si terranno nei prossimi due anni, in molti paesi del mondo, riguardando circa tre miliardi di persone.

Uno dei pericoli che sono di recente venuti a galla anche nel campo politico-elettorale, è quello dell'addestramento dei LLM (Large Language Models) con dati prelevati "a strascico" dalla rete, contenenti evidenti  distorsioni e pregiudizi (bias).

Questo pericolo sembra amplificarsi di fronte al fatto che la stragrande maggioranza dei principali siti di notizie ha adottato misure restrittive nei confronti dei web crawler alimentati dall'intelligenza artificiale.
Queste restrizioni coinvolgono testate giornalistiche di rilevanza generale come The New York Times, The Washington Post e The Guardian, nonché pubblicazioni specializzate come The Atlantic e piattaforme dedicate a interessi specifici come Bleacher Report. 

Ciò che merita attenzione è che, in contrasto con questa tendenza, nessuno dei principali organi di informazione di orientamento conservatore, tra cui Fox News, Daily Caller e Breitbart, ha adottato misure simili per bloccare i principali strumenti di raccolta dati basati sull'intelligenza artificiale, che includono anche il bot di Google. Anche il nuovo sito web di Bari Weiss, The Free Press, si distingue per non aver implementato restrizioni nei confronti dei robot di scraping alimentati dall'intelligenza artificiale. 

L'ipotesi sottostante è che questa potrebbe essere una tattica per introdurre pregiudizi politici nei sistemi di IA, dato che i modelli di IA riflettono le distorsioni dei dati di addestramento: in poche parole, i media conservatori starebbero dando in pasto ai crawler di IA i propri contenuti per fare in modo che i modelli di linguaggio naturale ne siano influenzati.

 

In questo senso, vista la forte evidenza del problema dei fake e dei deep fake, anche in OpenAI, la mamma di ChatGPT, si sono posti il problema. L'azienda ha recentemente annunciato, attraverso un post sul suo blog, la sua risoluta determinazione  a migliorare il suo impegno per rendere sicura la piattaforma fornendo informazioni accurate sul voto, applicando politiche adeguate e migliorando la trasparenza. “Abbiamo uno sforzo trasversale dedicato al lavoro sulle elezioni, che riunisce le competenze dei nostri sistemi di sicurezza, delle intelligence sulle minacce, dei team legali, tecnologici e politici per indagare e risolvere rapidamente i potenziali abusi” .  Vedremo...

 

La creatività può essere estesa dall'IA?

È un altro punto centrale delle discussioni su questi strumenti, adesso tornata al centro della scena dopo che Rie Kudan, scrittrice giapponese, ha vinto il prestigioso premio Akutagawa Prize con il libro "The Tokyo Tower of Sympathy”. Il fatto che ha reso la vittoria particolarmente interessante è la sua onesta ammissione di aver utilizzato l'intelligenza artificiale per la stesura del romanzo. In particolare, ChatGPT ha contribuito al 5% del suo romanzo.

Kudan ha detto che, nella sua vita, avrebbe consultato ChatGPT su problemi che sentiva di non poter dire a nessuno. "Quando l'IA non diceva quello che mi aspettavo", ha detto, "a volte riflettevo i miei sentimenti nelle battute del personaggio principale".

Quest’episodio inevitabilmente ha riaperto il dibattito sull'uso di questa tecnologia, soprattutto in settori tradizionalmente basati sulla creatività umana. 

Infatti, altri settori creativi come la fotografia, avevano già affrontato controversie simili nel 2023, quando il fotografo Boris Eldagsen vinse i Sony World Photography Awards con un'immagine generata da intelligenza artificiale, rifiutandosi successivamente di accettare il riconoscimento.

E è rilevante, per comprendere meglio opinioni e fatti, quanto Eldagsen dichiarò al The Guardian alcuni giorni dopo la vittoria e successiva rinuncia, del premio: “Amo la fotografia, amo generare immagini con l'intelligenza artificiale, ma mi sono reso conto che non sono la stessa cosa. Si scrive con la luce, si scrive con i suggerimenti. Sono collegati, il linguaggio visivo è stato appreso dalla fotografia, ma ora l'IA ha una vita propria. Se la gente vuole tacere e non parlarne, è sbagliato".

L'IA nel giardino italiano

Anche l'Italia vuole la sua IA ed ha preso una posizione attiva con l’iniziativa da parte di iGenius, un'azienda specializzata nello sviluppo di prodotti basati sull'intelligenza artificiale per semplificare l'interazione tra persone e dati e Cineca, il Consorzio interuniversitario che gestisce uno dei più potenti supercomputer al mondo “Leonardo”, che hanno ufficialmente presentato il progetto "Modello Italia".
Questo nuovo modello è progettato per offrire soluzioni avanzate in settori critici come la sanità, la finanza e la sicurezza nazionale, nel rispetto rigoroso delle normative sulla privacy e sulla sicurezza nazionale.
Stefano Parisse, General Manager di iGenius, ha dichiarato: "Siamo orgogliosi di contribuire a questo progetto. Siamo convinti che l'Italia possa eccellere anche nell'intelligenza artificiale. iGenius è pronto a collaborare con un nuovo ecosistema di aziende, creando soluzioni uniche attraverso Modello Italia per le aziende e le istituzioni italiane, europee e globali."

Nel frattempo anche le istituzioni si muovono cercando di non scomparire nell'inattività: Il 18 gennaio scorso, presso Palazzo Chigi, si è tenuto un incontro tra il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e Bill Gates, per discutere sulle sfide e le opportunità legate all'intelligenza artificiale. Alla riunione ha partecipato anche Padre Paolo Benanti, Presidente della Commissione sull’Intelligenza Artificiale per l’Informazione, noto esperto di etica delle tecnologie e intelligenza artificiale. Non molte o molto rilevanti le conseguenze di quest'incontro.

Lo stesso giorno padre Benanti durante l’ audizione in commissione di Vigilanza Rai, ha relazionato sull’avvio dei lavori della task force focalizzata su editoria e intelligenza artificiale, che presiede. L’obiettivo della task force è quello di affrontare le sfide dello sviluppo tecnologico in modo sostenibile e umano-centrico, puntando a valorizzare il lavoro umano nell'era dell'IA

Benanti ha enfatizzato l'importanza di formare figure tecniche in grado di utilizzare l'IA responsabilmente e, tra i punti critici, la protezione della stampa e dei giornalisti è emersa come prioritaria.

Padre Benanti ha ribadito la necessità di ascoltare le voci di giornalisti, editori e attori tecnologici, evidenziando le sfide derivanti dalle grandi aziende tecnologiche che attualmente non rispondono alle logiche degli editori.

 

Ma questa era solo una sintesi "commentata". In dettaglio  le nostre notizie parlano di:

gemelle

Nuovi strumenti per la cassetta degli attrezzi dei giornalisti

Sulla piattaforma "formazionegiornalisti.it" uscirà in modalità webinar un corso che sarà tenuto online il prossimo 19 febbraio.
Obiettivo di questo corso è fornire ai giornalisti conoscenze tecnico-giuridiche fondamentali sulle varie problematiche che il giornalismo deve fronteggiare nel suo ormai imprescindibile rapporto con il digitale ed i social media. 
Si parlerà con concretezza del giornalismo sulle piattaforme e dei suoi linguaggi specifici, delle problematiche di disinformazione dovute alla diffusione delle notizie in rete e sui social. 
Si vedrà inoltre come il rapporto “idilliaco” tra news e social media si stia riducendo sostanzialmente, anche a causa delle conseguenze della Direttiva dell’UE sul Copyright e casi specifici di violazione e gestione del Copyight come, ad esempio, il Copyright Trolling.
Il corso diverrà uno «strumento» indispensabile per la cassetta degli attrezzi del giornalista digitale.

I RELATORI


Deborah Bianchi
Deborah Bianchi è avvocato in diritto dell’internet da oltre 16 anni (titolo conseguito nel 2006), Responsabile dello Sportello dei Diritti Digitali di OdG Toscana e relatore ai corsi di formazione. Il suo ultimo libro: “Il giornalista social media manager. Vademecum tra diffamazione, privacy e copyright” per la collana di Fondazione OdG Toscana “Quaderni della Formazione” edito da Pacini Editore. È autore delle monografie: “Internet e il danno alla persona”, Giappichelli 2012; “Danno e Internet. Persona, Impresa, Pubblica Amministrazione”, Il Sole 24 Ore, 2013; “Difendersi da Internet”, Il Sole 24 Ore, 2014; “Sinistri Internet. Responsabilità e risarcimento”, Giuffrè 2016. È autrice di pubblicazioni collettanee per Giuffrè, Utet e Cedam. Scrive regolarmente sul quotidiano giuridico “Diritto e Giustizia”.

Antonio Rossano
Presidente di Media Studies, ente non profit che si occupa dell’analisi e divulgazione delle tematiche inerenti i media.
Ha insegnato di tematiche relative al giornalismo in vari Master e collabora, in qualità di docente, con l’Ordine dei Giornalisti per la formazione degli iscritti.
Consulente per il digitale dell’ Ordine dei Giornalisti di cui coordina il progetto «Osservatorio sul giornalismo digitale».

Membro del comitato scientifico della Fondazione Murialdi sul giornalismo italiano.

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