Uno po' di quello che vuoi sapere su IA e informazione!
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SØØn
Newsletter 11 del 15 marzo 2024
Uno po' di quello che vuoi sapere su IA e informazione!

SØØn vuol essere un riepilogo settimanale di alcune delle numerose novità che evolvono continuamente il mondo dell'Intelligenza Artificiale. Non è possibile darne un resoconto completo o esaustivo, ci vorrebbero decine di pagine. Scegliamo quelle che possono riguardare, direttamente o indirettamente, il mondo dell'informazione e del giornalismo

«In breve...(o quasi)»

L'IA alla conquista dei giornali

Dopo aver stretto accordi con Associated Press a luglio 2023 e Axel Springer a dicembre dello stesso anno, OpenAI ha concluso altre due partnership cruciali per garantire un flusso continuo di notizie autentiche e ufficiali che gli permetteranno di arricchire e aggiornare i modo continuo il suo LLM. E si tratta di due testate europee: il quotidiano francese Le Monde e il gruppo mediatico spagnolo Prisa Media. Quest'ultima partnership riguarda i contenuti pubblicati su piattaforme come El País, Cinco Días, As ed El Huffpost.
La novità interessante sarebbe che grazie a questo accordo nei mesi a venire, gli utenti di ChatGPT potranno interagire con i contenuti informativi tramite riepiloghi selezionati e link migliorati agli articoli originali, permettendo loro di accedere a ulteriori informazioni o articoli correlati direttamente dai siti di notizie.
Quindi parrebbe scongiurato il pericolo della disintermediazione e della perdita di contatto tra i contenuti e le fonti di provenienza: bisogna capire, in un'epoca in cui le persone leggono sempre meno quanto, dopo aver letto un riepilogo su ChatGPT, saranno disposte anche a navigare fino alla relativa fonte.
La verità è che la corsa agli accordi con le aziende di IA ricorda per molti versi le corse che i news media hanno fatto alcuni anni fa per inseguire le piattaforme social da cui, oggi, sono stati malamente scaricati.

Altri accordi ed investimenti sull'IA sono stati fatti dal Financial Times, il cui CEO, John Ridding, in un'intervista a Nieman Lab ha deciso di puntare decisamente nell'uso dell'IA per aumentare l'engagement dei suoi lettori, dopo aver superato, lo scorso anno per la prima volta la soglia dei 500 milioni di sterline di ricavi, con 2,6 milioni di lettori paganti ed ha dichiarato: "Questo è ciò su cui siamo veramente concentrati. È una sfida particolare man mano che cresci e allarghi il tuo pubblico Coinvolgere i nuovi lettori tanto quanto i tuoi fedelissimi originali è una grande sfida. “
Anche Thomson Reuters sta entrando nella guerra per l'IA come ha dichiarato il suo CEO Steve Hasker:" il gruppo dispone di "un'enorme potenza di fuoco finanziaria costituita da un capitale secco di circa 8 miliardi di dollari come risultato della capacità di generare liquidità delle varie attività del gruppo per espandersi nei servizi professionali e nelle informazioni basati sull'intelligenza artificiale."
Hasker ha inoltre affermato che Thomson Reuters prevede di spendere più di 100 milioni di dollari ogni anno per sviluppare la propria tecnologia IA per servire i clienti in settori quali quello legale, fiscale e contabile. 

Gli investimenti fatti in questo campo stanno trasformando l'azienda in un'azienda tecnologica, tanto che molti analisti si chiedono il senso di un ufficio stampa come Reuters News, che genera solo un decimo dei ricavi di tutta l'azienda. 

Ma la posizione del gruppo appare chiara: non abbandoneranno il loro impegno nel diffondere studi e informazioni di qualità. Hasker ha infatti specificato che "Reuters News non è in vendita" sottolineando anche la nascita di nuovi progetti in cui le agenzie di stampa Reuters potrebbero sfruttare l’accesso alle tecnologie di intelligenza artificiale ed inoltre che il gruppo sta valutando di creare un paywall per il servizio di notizie.

Non dimentichiamo che Thomson Reuters è il maggior investitore del Reuters Institute for the Study of Journalism, che ha iniziato  un nuovo progetto per esplorare attivamente il ruolo e l'impatto dell'intelligenza artificiale nel futuro del giornalismo globale. 

Questo impegno si manifesta attraverso un'ampia gamma di iniziative sull'Intelligenza Artificiale all'interno dell'Istituto, focalizzate su tre obiettivi principali: "Digital Deep Dives on AI" per giornalisti praticanti, sessioni di presentazione e discussione sull'intelligenza artificiale destinate a redattori e dirigenti dei media e ricerca approfondita sulle strategie adottate dai leader dell’informazione digitale nell'approcciarsi all'intelligenza artificiale.
D'altra parte il The New York Times ha creato una sua divisione per l'IA, come abbiamo già scritto, a capo della quale ha messo
Zach Seward che è intervenuto durante una conferenza ad Austin, per esaminare lo stato attuale del giornalismo basato sull’intelligenza artificiale concentrandosi sul ruolo che l'IA artificiale potrebbe svolgere nelle redazioni.

Ha illustrato diversi casi in cui le redazioni hanno adottato l'intelligenza artificiale, evidenziando sia situazioni in cui l'impiego di questa tecnologia ha portato a gravi errori immediatamente riconoscibili, sia casi positivi in cui i risultati hanno superato le aspettative.

 

Pulitzer e IA

Tra i premi più prestigiosi nel campo del giornalismo, spiccano senza dubbio gli statunitensi Pulitzer e Polk Awards e, di fronte all’uso sempre maggiore e diffuso di strumenti generativi di IA, i vecchi regolamenti riguardanti le modalità di partecipazione e di accesso non sono più adeguati.

L'Intelligenza Artificiale può essere utilizzata dai giornalisti come supporto nella creazione dei loro contenuti? Anche qui, se vogliamo evitare che l'Intelligenza Artificiale sia sempre vista come una minaccia per il lavoro umano, potrebbe essere necessario riflettere su questa prospettiva. 

Marjorie Miller, la giornalista direttrice del Premio Pulitzer, ha dichiarato che cinque dei 45 finalisti dei Premi Pulitzer per il giornalismo di quest'anno hanno ammesso di aver utilizzato l'Intelligenza Artificiale nel processo di ricerca, reportistica o narrazione dei loro contributi.

Miller ha affermato che il consiglio direttivo del Pulitzer, composto da 18 membri,  ha iniziato a discutere le politiche sull'Intelligenza Artificiale all'inizio dello scorso anno e che l'approccio è stato sempre esplorativo, senza considerare limitazioni all'uso dell'IA per evitare di scoraggiare le redazioni dall'adottare tecnologie innovative.
Per quanto riguarda i Polk Awards quest’anno sono già stati assegnati, ma il curatore dei premi John Darnton ha affermato che l'organizzazione inizierà formalmente a sviluppare una politica di divulgazione dell'intelligenza artificiale questa primavera, anche se già ci sono opinioni contrastanti in merito. 

 

Grok di Musk diventa Open Source 

"Questa settimana, xAI renderà Grok open source", ha scritto Musk lunedì sul suo social network.

Grok, il modello di intelligenza artificiale sviluppato dall'azienda xAI di Elon Musk, originariamente concepito per comprendere il linguaggio naturale e generare testi in modo simile agli esseri umani, è diventato noto per la sua tendenza a produrre contenuti politicamente scorretti, spesso offensivi e volgari.

Lo stesso Elon Musk il giorno del lancio aveva descritto Grok come un'intelligenza artificiale con uno "spirito ribelle", incline al sarcasmo e all'umorismo nelle risposte, programmato per affrontare argomenti controversi e domande "piccanti".

Grok è stato disponibile solo per gli abbonati di X, limitandosi ad alcuni paesi, tra cui gli Stati Uniti, l'Australia, il Canada e l'India, escludendo l'Europa dove quindi fino ad ora non ha raggiunto grande risonanza.

L'apertura di Grok potrebbe fornire a Musk un'opportunità per generare un maggiore interesse nell'AI della sua azienda, superando l'ostacolo che ha impedito al chatbot di ottenere lo slancio raggiunto da ChatGPT o da Gemini di Google. 

Corso wordpress per giornalisti accreditato OdG: 10 cfp

 Quì la videopresentazione del corso 

SPOT NEWS

L’AI Act è stato approvato dal Parlamento europeo

Il Parlamento europeo ha approvato il regolamento sull'intelligenza artificiale (L’AI Act) mercoledì 13 marzo, con l'obiettivo di garantire sicurezza e rispetto dei diritti fondamentali mentre promuove l'innovazione. Il regolamento, frutto di un accordo con gli Stati membri, è stato approvato con una forte maggioranza di 523 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astensioni.
Il regolamento deve ancora essere sottoposto alla verifica finale e approvato dal Consiglio. Entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE, con alcune disposizioni che inizieranno ad applicarsi a distanza di 6 mesi, 9 mesi, 12 mesi e 36 mesi dall'entrata in vigore.
La legge mira a proteggere i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale da sistemi di IA ad alto rischio, promuovendo al contempo l'innovazione e assicurando all'Europa un ruolo guida nel settore. Il regolamento stabilisce obblighi per l'IA basati sui potenziali rischi e sull'impatto.
Le nuove norme vietano alcune applicazioni di IA che minacciano i diritti dei cittadini, come sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili e il riconoscimento facciale indiscriminato. Altre applicazioni vietate includono sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole, sistemi di credito sociale e pratiche di polizia predittiva che si basano esclusivamente sulla profilazione.

Ne abbiamo parlato in dettaglio in quest’articolo.

Garante della privacy italiano indaga su Sora

Solo poche settimane fa, OpenAI aveva lanciato Sora, uno strumento di generazione video, progettato per convertire istruzioni testuali in video della durata massima di 60 secondi, consentendo la creazione di scene complesse con più personaggi, movimenti specifici e sfondi dettagliati.
Tuttavia, la settimana scorsa, il Garante Privacy ha avviato un'istruttoria nei confronti di OpenAI proprio riguardo a Sora. Considerando le possibili implicazioni che il servizio "Sora" potrebbe avere sul trattamento dei dati personali degli utenti nell'Unione europea, in particolare in Italia, l'Autorità ha richiesto a OpenAI una serie di chiarimenti: il Garante ha richiesto a OpenAI di precisare se il nuovo modello di intelligenza artificiale sia già disponibile al pubblico e se sia destinato ad utenti nell'Unione Europea, in particolare in Italia. 
OpenAI dovrà chiarire le modalità di addestramento dell'algoritmo, i dati raccolti ed elaborati per addestrarlo, inclusi i dati personali e le particolari categorie di dati, nonché le fonti utilizzate.
Se il servizio sarà offerto agli utenti dell'UE, il Garante richiederà ulteriori informazioni sulle modalità di informazione degli utenti e delle basi giuridiche del trattamento dei dati, conformi al Regolamento europeo sulla protezione dei dati.

Nuova ARIA per l’IA

Un'agenzia britannica di ricerca, l'Advanced Research and Invention Agency  (Aria), ha lanciato un programma da 42 milioni di sterline per ridurre i costi dell'informatica nell'intelligenza artificiale. Questo programma, chiamato Scaling Compute, mira a trovare alternative più economiche e a minor consumo energetico all'infrastruttura digitale attuale basata sul silicio, riducendo i costi di oltre 1.000 volte.
 Il governo britannico ha stanziato 800 milioni di sterline per Aria per finanziare progetti ad alto rischio e ad alto rendimento che gli organismi pubblici di ricerca esistenti non finanzierebbero. 

Il progetto di intelligenza artificiale, gestito da Suraj Bramhavar, cercherà di imparare dalle modalità di elaborazione della natura, inclusa quella del cervello umano.
Aria prenderà in considerazione diverse offerte basate su hardware, inclusi materiali biologici. L'obiettivo è rendere l'intelligenza artificiale più accessibile globalmente, sicura e trasformativa. Aria prevede di lanciare ulteriori iniziative, con interessi dei direttori che includono la sicurezza dell'intelligenza artificiale, l'ingegneria impiantistica, il controllo del clima e del meteo, l'interfaccia con il cervello umano e corpi più intelligenti per i robot. 

 

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