Uno po' di quello che vuoi sapere su IA e informazione!
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Newsletter 24 del 5 luglio 2024
Uno po' di quello che vuoi sapere su IA e informazione!

SØØn vuol essere un riepilogo settimanale di alcune delle numerose novità che evolvono continuamente il mondo dell'Intelligenza Artificiale e dell'informazione. Non è possibile darne un resoconto completo o esaustivo, ci vorrebbero decine di pagine. Scegliamo quelle che possono riguardare, direttamente o indirettamente, il mondo dell'informazione e del giornalismo

Intelligenza artificiale = energia? Non è un'equazione algebrica

Sono tanti in questi giorni gli articoli, le discussioni e le relazioni, serie e preoccupate, sul pericolo di un’intelligenza artificiale che possa estinguere le risorse energetiche globali. Proviamo ad osservare la questione con un diverso approccio

In particolare un articolo di Arstechnica rigira un po' la questione andando a collocare il problema energetico in uno scenario più ampio dei consumi e delle abitudini che li determinano.

 I data center che alimentano la moderna Internet e oggi sono alla base delle tecnologie dell’IA esistono da decenni, ma la quantità di elettricità di cui hanno bisogno ora sta aumentando vertiginosamente. L’addestramento di modelli di intelligenza artificiale e l’utilizzo ormai universale dell’IA, stanno mettendo a dura prova le disponibilità energetiche.

I dati che in questi giorni l'Agenzia Internazionale per l'Energia ha diffuso, ripresi in un rapporto di Goldman Sachs dall’eloquente titolo “Generational Growth – AI, data centers and the coming US power demand surge”, pubblicato lo scorso 28 aprile, prevedono un tasso di crescita media composto (CAGR)  del 15% della domanda di energia dei data center dal 2023 al 2030, portando questo fabbisogno a costituire l’8% della domanda totale di energia degli Stati Uniti entro il 2030, rispetto a circa il 3% attuale.

Inoltre, si ipotizza che la domanda di energia dei data center, al netto dei consumi relativi alle criptovalute, crescerà del 160% nel 2030 rispetto ai livelli del 2023, con un aumento di circa 650 TWh entro il 2030.

Tuttavia, la questione energetica è complessa e strutturata su molteplici livelli, che attengono l’economia, l’industria, la tecnologia e l’organizzazione sociale e culturale delle nostre civiltà: non è semplificabile ad una equazione algebrica dove si possa identificare un unico fattore causale.

In questo contesto ed in un’ipotesi di una crisi energetica imminente, è essenziale effettuare una riflessione ad ampio raggio sui molteplici aspetti che definiscono consumi, abitudini, necessità e sviluppo sociale.

Nella vita quotidiana l’utilizzo di elettrodomestici di vario tipo, non sempre necessari, di dispositivi tecnologici per lo svago e di apparati e sistemi che caratterizzano profondamente le nostre abitudini e comportamenti, non viene sottoposto ad una così profonda ed attenta analisi come in questo momento sono i sistemi di intelligenza artificiale.

Il discorso è ampio ma viene da chiedersi se una tecnologia potenzialmente foriera di sviluppo, crescita sociale e culturale come l’IA debba avere meno “diritto al consumo” rispetto, ad esempio, a  elettrodomestici come frigoriferi e condizionatori d’aria che sono immensi divoratori di energia che assorbono rispettivamente il 17% e il 20% della domanda mondiale di elettricità (AIE).

Anche i PC da gioco e console varie, che sono in genere visti come valide fonti di intrattenimento, non sono oggetto di critica nonostante il loro notevole consumo energetico. Infatti, a livello globale, questi apparati utilizzano circa 75 miliardi di Kwh di elettricità all’anno.

L’Agenzia Internazionale dell’energia (IEA) stima che una query ChatGPT richieda circa 10 volte più energia di una ricerca standard su Google: ma, d’altra parte, questo consumo significativo di energia previsto può essere considerato come un prezzo da pagare per una tecnologia che rivoluzionerà le nostre vite in maniera sostanziale?

Riteniamo quindi che la questione meriti una più articolata riflessione sulla scelta dei criteri in base ai quali definiamo un consumo energetico necessario e buono e quale inutile e dannoso per la società.  Comprendere se i compromessi inerenti all’inclusione dell’Intelligenza Artificiale in tutti gli ambiti della vita umana siano necessari, implica giudizi di valore e visioni differenti e a volte anche contrastanti.

Intelligenze artificiali che rubano e copiano dati

Poe, un chatbot IA sviluppato da Quora, piattaforma forum dove gli utenti possono pubblicare domande e risposte su qualunque argomento, è capace di aggirare i paywall, le protezioni dei giornali e dei siti di informazione e leggerne i contenuti.

WIRED lo ha scoperto verificando che Poe riusciva a superare il proprio paywall e quello di giornali come The New York Times, Bloomberg Businessweek, The Atlantic, Forbes, Defector e 404 Media, semplicemente inserendo la URL del sito nell’interfaccia del bot assistant.

Poe aggira i paywall bypassando il codice JavaScript su cui poggia la struttura informatica degli stessi...

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Nel frattempo Microsoft, in nome del "fair use" rivendica il diritto a copiare. 
È accaduto durante l’ultimo Aspen Ideas Festival, un evento annuale che si tiene ad Aspen, Colorado dove vengono affrontati argomenti che spaziano dalla politica alla tecnologia, dall’economia alla cultura, dalla scienza all’arte, quando Mustafa Suleyman, capo dell’intelligenza artificiale di Microsoft, è intervenuto ed ha rilasciato dichiarazioni sul diritto d’autore che hanno generato molte critiche.

Suleyman ha sostenuto che i contenuti disponibili liberamente sul web possono essere copiati e utilizzati senza restrizioni, posizione controversa e problematica. È necessario precisare che l’addestramento dei modelli di linguaggio delle IA con dati prelevati senza alcuna autorizzazione, non solo viola il diritto di copyright ma, sostanzialmente, perdendosi la paternità dell’opera nelle elaborazioni di questi sistemi, il più fondamentale diritto d’autore.

Secondo Suleyman, “fin dagli anni ’90, è sempre esistito un contratto sociale che consente il fair use di tali contenuti. Chiunque può copiarli, ricrearli, riprodurli. Sono sempre stati considerati ‘freeware’, per così dire, questo è stato il patto”. Tuttavia, questa visione ignora che la pubblicazione di contenuti sul web non implica automaticamente la rinuncia ai diritti d’autore da parte dei creatori.

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E, mentre il mondo si interroga se Joe Biden ce la farà a camminare fino al prossimo comizio, la piattaforma di Intelligenza Artificiale Midjourney, una piattaforma di "text to image" (genera immagini sulla base di descrizioni fornite dagli utenti), decide che il prossimo presidente degli USA sarà Donald Trump.

Secondo le prove fornite da Engadget, il sito web statunitense di tecnologia e lifestyle che offre notizie, recensioni e informazioni su una vasta gamma di argomenti tecnologici, Midjourney genera immagini di Donald Trump quando gli viene richiesto di rappresentare il presidente degli Stati Uniti.

Gli utenti hanno ottenuto immagini di Trump tramite la piattaforma con richieste come “prossimo presidente degli Stati Uniti”, e lo strumento ha generato anche quattro immagini di Trump.

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El País alla conquista del mercato statunitense

El País, uno dei principali quotidiani spagnoli, ha compiuto un grande passo espandendo la copertura delle notizie agli Stati Uniti, con l’obiettivo di servire il vasto pubblico ispanofono presente nel paese: dare notizie in spagnolo su ciò che avviene in quel paese agli oltre 42 milioni di ispanofoni e 36,2 milioni di latinoamericani aventi diritto di voto.

Nel corso degli anni, il giornale ha ampliato il proprio raggio d’azione, trasformandosi da “organo di informazione spagnolo” a “organo di informazione in spagnolo”, raggiungendo così un pubblico oltre i confini della Spagna: questa espansione è iniziata nel marzo 2013 con il lancio di El País América, una mossa mirata a coprire le notizie dell’America Latina.

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