Uno po' di quello che vuoi sapere su IA e informazione!
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SØØn
Newsletter 6 del 17 novembre 2023
Uno po' di quello che vuoi sapere su IA e informazione!

SØØn vuol essere un riepilogo settimanale di alcune delle numerose novità che evolvono continuamente il mondo dell'Intelligenza Artificiale. Non è possibile darne un resoconto completo o esaustivo, ci vorrebbero decine di pagine. Scegliamo quelle che possono riguardare, direttamente o indirettamente, con particolare riferimento al mondo dell'informazione e giornalismo. 

 

Di “rivoluzione artificiale” , allarmismi e informazione
A proposito di IA e dei profondi cambiamenti dovuti alla sua implementazione, durante il convegno che si è tenuto a Varese lo scorso 11 novembre (ne abbiamo fatto un articolo completo di resoconto e video sotto linkato), Colin Porlezza, direttore dell’European Journalism Observatory, ha affermato che la vera rivoluzione che stiamo attraversando con l’IA non è dovuta tanto all’intensità del cambiamento tecnologico, ma alla sua pervasiva diffusione, un po’ quello che scriveva Everett Rogers, sociologo americano, nel suo libro del 1962 “Diffusion of Innovations”, sostenendo che "un'innovazione diventa influente, e forse possiamo dire "rivoluzionaria", quando viene adottata e diffusa tra i membri di una società​".

Fenomeno parallelamente evidenziato da Fei-Fei Li, co-direttrice dell'Human-Centered AI Institute di Stanford e creatrice di ImageNet che, in una recente intervista rilasciata a MIT Technology Review, ha descritto l'era attuale come un punto di svolta per l'intelligenza artificiale (IA) sottolineando il risveglio del pubblico verso l'IA grazie a strumenti accessibili come ChatGPT e l'interesse crescente delle aziende per le tecnologie generative, come la produzione di testo, che promettono guadagni significativi.

Tuttavia Fei-Fei Li non condivide gli eccessi di allarmismo di molti scienziati, sottolineando che i rischi reali che l'IA pone sono altri, come la disinformazione e i pregiudizi, la concentrazione del potere nell'industria tecnologica e la necessità di investimenti pubblici in ricerca e calcolo per non lasciarla completamente nelle mani delle grandi aziende private.

Sempre nell’evento di Varese, il Presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, ha espresso la necessità di una supervisione umana su tali sistemi e sull’informazione diffusa dalle piattaforme e, per Peter Gomez, la crescente integrazione dell'intelligenza artificiale nella produzione di notizie mette in luce la sua incapacità di sostituire l'analisi critica e la ricerca di fondo che contraddistinguono il vero giornalismo. Mentre alcune attività editoriali ripetitive potrebbero essere automatizzate, il valore aggiunto del giornalismo investigativo e dei contenuti esclusivi rimane insostituibile.

Nel frattempo, l'11 novembre scorso, in occasione del Forum per la pace di Parigi, Reporter Senza Frontiere (RSF) e 16 organizzazioni partner,  hanno lanciato la Carta di Parigi sull'intelligenza artificiale e il giornalismo, che segna un passo fondamentale nel definire il rapporto tra intelligenza artificiale e giornalismo. 

Questo documento, il primo nel suo genere, è stato creato con l'intento di stabilire norme etiche e principi che i giornalisti e le redazioni di tutto il mondo possono adottare e applicare nel loro lavoro quotidiano con le tecnologie.

Jeanette Winterson, scrittrice britannica,riflette sulla necessità di evolversi come specie umana e pone domande sulla coscienza e la materialità.

Per l'autrice, la collaborazione tra umani e IA potrebbe portare a un mondo più inclusivo, superando le divisioni di genere e altre discriminazioni. Sottolinea che il vero problema è chi controlla la progettazione degli algoritmi e chi determina i termini della ricerca, enfatizzando la necessità di una partecipazione più diversificata nella definizione dell'IA. La scrittrice quindi si proietta in una dimensione dove l'intelligenza artificiale si fonde con l'evoluzione umana.

Questa settimana parliamo di:

Mix di loghi ed immagini di intelligenza artificiale
IA tecnonews

Microsoft ha lanciato, nel corso del suo evento annuale Ignite dedicato alle aziende, due chip dedicati all'IA due nuovi processori per l'intelligenza artificiale (IA) destinati ai data center: Cobalt, un chip generico basato su progetti Arm, e Maia, un acceleratore di IA specializzato. Questi chip, che saranno disponibili nei data center Azure a partire dall'anno prossimo, mirano a supportare servizi come OpenAI e Copilot. La mossa segue la crescente domanda di chip Nvidia A100 e H100 per l'addestramento di IA, che ha visto persino Microsoft rivolgersi a fornitori di cloud concorrenti per aumentare la capacità GPU.

Microsoft si unisce così a Google e Amazon, che hanno già lanciato i propri acceleratori di IA, sottolineando l'importanza crescente dell'IA generativa nel settore tecnologico. L'investimento di Microsoft in chip personalizzati è parte di una scommessa multimiliardaria sull'IA, con un impegno di 10 miliardi di dollari in OpenAI. Il chip Maia è progettato specificamente per lavorare con il modello linguistico GPT di OpenAI.

Dal 2016, Microsoft ha aumentato lo sviluppo interno di hardware per i suoi data center, con l'intenzione di migliorare prestazioni ed efficienza, potenziando così il valore di Azure per i clienti e contribuendo alla crescita dei margini di Microsoft.

Il chip Maia sarà inizialmente utilizzato internamente, consentendo ai clienti di sperimentarlo attraverso servizi come Bing e Microsoft 365 senza dover gestire direttamente il silicio. Microsoft ha inoltre sviluppato chip per i suoi dispositivi Xbox e HoloLens per oltre un decennio, ma il suo sforzo per il silicio personalizzato per Azure è iniziato nel 2020.

L'approccio di Microsoft di sviluppare il proprio silicio è considerato un elemento distintivo nel settore del cloud computing, paragonabile agli sforzi di Apple con i suoi processori per iPhone e Mac. Questa tendenza verso il silicio personalizzato è vista come un vantaggio competitivo per le aziende che controllano ampiamente la propria infrastruttura e che dispongono delle risorse necessarie per tale sviluppo.

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