Iniziata già da tempo con le numerose iniziative statunitensi per limitare le esportazioni proprie e dei propri alleati di alta tecnologia in Cina, la “guerra dei chip” continua con le ultime mosse del governo USA.

Come riferisce il South China Morning Post, un alto funzionario americano visiterà il Giappone e i Paesi Bassi per chiedere ai due paesi di aggiungere nuove restrizioni al settore cinese dei semiconduttori, inclusa la sua capacità di produrre chip di memoria a larghezza di banda elevata (HBM) necessari per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI) ed Il sottosegretario americano al Commercio per l’Industria e la Sicurezza, Alan Estevez, farà pressione sui suoi omologhi a Tokyo e L’Aia affinché pongano maggiori limiti alle attività nella Cina continentale del fornitore olandese ASML Holding e della giapponese Tokyo Electron.

I chip di memoria ad alta larghezza di banda sono fondamentali per l’intelligenza artificiale, poiché permettono una maggiore efficienza nel trattamento dei dati. Sono un tipo di chip di memoria a basso consumo energetico e corsie di comunicazione ultra-ampie. Sono destinati alle GPU che elaborano grandi quantità di dati utili per sistemi di intelligenza artificiale. Soprattutto, sono componenti chiave dei chip AI.

Tokyo Electron e ASML Holding forniscono le macchine che producono le die, le ultrasottili piastrine di materiale semiconduttore sulle quali sono realizzati i circuiti integrati di memoria dinamica ad accesso casuale, che vengono impilati insieme per realizzare chip HBM.

Le relazioni con la Cina però sono complesse ed articolate, basate su scambi economici e commerciali su molti livelli e non sarà semplice riuscire a convincere Tokyo e l’Aia a imporre ulteriori limitazioni su questi prodotti.

D’altra parte, la Cina sta investendo massicciamente nella produzione di questi chip, con aziende come Huawei e Wuhan Xinxin Semiconductor Manufacturing Co. che stanno già sviluppando soluzioni proprie.

Video di Bloomberg della notizia