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Continua la querelle tra Il The New York Times e OpenAI – Microsoft

Di |2024-03-08T14:36:03+01:008 Marzo , 2024|Articoli, Giornalismo e IA|

È un botta e risposta oramai tra il The New York Times OpenAI e Microsoft, dal 27 dicembre 2023, quando il Times ha avviato azioni legali contro le due aziende, accusandoli di violazione di copyright. Secondo l'accusa, l'utilizzo dei chatbot sta erodendo la posizione dei tradizionali media come fonti affidabili di notizie. la scorsa settimana OpenAI ha presentato una mozione presso il tribunale federale di Manhattan, Anche Microsoft ha replicato presentando lunedì una mozione, al tribunale distrettuale degli Stati Uniti presso il distretto meridionale di New York, chiedendo al giudice di rigettare alcune parti della causa intentata dal giornale. Microsoft ha affermato che i modelli linguistici di grandi dimensioni, non hanno avuto un impatto negativo sul mercato delle notizie o sui materiali utilizzati per il loro addestramento.

Continua la battaglia legale tra OpenAI e Il The New York Times

Di |2024-03-08T14:36:56+01:001 Marzo , 2024|Articoli, Giornalismo e IA|

Lo scorso dicembre, il The New York Times ha avviato azioni legali contro OpenAI e il suo principale finanziatore, Microsoft, accusandoli di sfruttare milioni dei suoi articoli senza autorizzazione per addestrare chatbot destinati a fornire informazioni agli utenti. In una dichiarazione presentata lunedì presso il tribunale federale di Manhattan, OpenAI ha chiesto ad un giudice federale di archiviare alcune parti della causa sul copyright del giornale contro di essa, sostenendo che il NYT ha hackerato il suo chatbot ChatGPT e altri sistemi di intelligenza artificiale per generare delle prove valide da utilizzare per il caso. “Le accuse contenute nella denuncia del Times non soddisfano i suoi famosi e rigorosi standard giornalistici. La verità, che verrà fuori nel corso di questo caso, è che il Times ha pagato qualcuno per hackerare i prodotti OpenAI"

SØØn – Newsletter n°8 del 23 febbraio 2024

Di |2024-03-08T14:48:51+01:0023 Febbraio , 2024|Riepiloghi|

Gli argomenti trattati questa settimana sono: - La visione sull’IA del The New York Times - Le controversie sul copyright nell’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale - IA e disinformazione: 20 big tech firmano un accordo a Monaco - Reddit vende i dati degli utenti all’IA - Anche OpenAI ha il suo text to video: nasce Sora

Le controversie sul copyright nell’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale

Di |2024-03-08T14:37:31+01:0023 Febbraio , 2024|Articoli, Etica e Normativa|

Lo scorso luglio la comica Sarah Silverman e alti autori: Christopher Golden, Richard Kadrey, Paul Tremblay e Mona Awad avevano accusato OpenAI di aver utilizzato illecitamente i loro lavori per addestrare ChatGPT, violando il loro diritto di copyright. Le prove offerte dagli autori miravano a dimostrare che, quando richiesto, ChatGPT remixava le opere protette da copyright di migliaia di autori di libri senza consenso, compenso o credito. Il 19 febbraio 2024, la giudice federale californiana Araceli Martínez-Olguín ha respinto le accuse degli autori ritenendo che non sia stata riscontrata una somiglianza diretta tra gli output di ChatGPT e le opere originali. Martínez-Olguín ha sottolineato che i querelanti “non hanno dimostrato che gli output di ChatGPT contengano copie dirette dei libri protetti da copyright” .

IA e disinformazione: 20 big tech firmano un accordo a Monaco

Di |2024-03-08T14:18:56+01:0023 Febbraio , 2024|Articoli, Ecosistema digitale, Intelligenza Artificiale|

Durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco , tenutasi il 16 febbraio 2024, riunione di leader politici ed esperti di sicurezza globali, è stato firmato un accordo che coinvolge 20 aziende tecnologiche di spicco tra queste figurano le principali piattaforme social e le società di intelligenza artificiale, tra cui Google, Meta, Microsoft, OpenAI e TikTok. L'accordo si focalizza sull'affrontare i crescenti rischi legati ai contenuti ingannevoli generati dall'intelligenza artificiale, soprattutto in contesti elettorali. I firmatari si sono impegnati a sviluppare e implementare tecnologie atte a mitigare tali rischi, individuare e contrastare la diffusione di tali contenuti sulle loro piattaforme e adottare misure appropriate.

Reddit vende i dati degli utenti all’IA

Di |2024-03-01T13:41:51+01:0023 Febbraio , 2024|Articoli, Etica e Normativa|

Reddit, il social media statunitense, ha recentemente stretto un accordo con un'azienda di intelligenza artificiale, della quale non si sa il nome, per fornirle i dati dei suoi utenti. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il contratto ha un valore di circa 60 milioni di dollari all'anno e fa parte della strategia di Reddit per aumentare le proprie entrate in vista della sua imminente quotazione in borsa. L'accordo prevede che Reddit conceda all'azienda l'accesso ai post e ai commenti degli utenti, che verranno utilizzati per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Il contratto (e le controversie ad esso associate) si basa sulla concessione dell'utilizzo delle API (interfaccia di programmazione delle applicazioni) di Reddit, per consentire l'accesso ai dati del sito web.

Anche OpenAI ha il suo text to video: nasce Sora

Di |2024-03-01T13:42:47+01:0023 Febbraio , 2024|Articoli, Tecnologia e applicazioni|

OpenAI ha recentemente annunciato il lancio del suo strumento di generazione video da testo denominato Sora. Questo strumento è progettato per convertire istruzioni testuali in video con una durata massima di 60 secondi, consentendo la creazione di scene complesse caratterizzate da più personaggi, movimenti specifici e sfondi dettagliati. Sora si basa su una versione del modello di diffusione utilizzato da Dalle-3 di OpenAI e da GPT-4, il che gli consente di comprendere non solo le istruzioni testuali fornite, ma anche di sviluppare una comprensione della grammatica cinematografica per produrre video più realistici. Con Sora OpenAI entra in competizione diretta con altre aziende, tuttavia, OpenAI afferma che Sora si distingue per il suo sorprendente fotorealismo e la capacità di produrre video più lunghi, fino a un minuto, rispetto alla concorrenza.

Midjourney in campo contro i deepfake

Di |2024-07-05T11:48:08+02:0014 Febbraio , 2024|Articoli, Etica e Normativa|

L'avvento dell'intelligenza artificiale sta catalizzando un profondo cambiamento nella nostra relazione con le informazioni, portando con sé, come abbiamo più volte riscontrato, una crescente minaccia per la democrazia: la diffusione della disinformazione. In particolare, la proliferazione dei cosiddetti "deepfake", ovvero video e immagini manipolati in maniera estremamente realistica, sta suscitando serie preoccupazioni riguardo alla possibilità di manipolare il processo democratico, specialmente in relazione alle elezioni politiche. In quest'ottica, Midjourney, uno dei brand più affermati e consolidati nella generazione di immagini tramite intelligenza artificiale, sta valutando la possibilità di vietare l'utilizzo del suo software per la creazione di immagini politiche raffiguranti figure di spicco come Joe Biden e Donald Trump.

Meta: etichetta i contenuti per distinguere quelli Umani da quelli artificiali

Di |2024-02-16T11:21:41+01:0014 Febbraio , 2024|Articoli, Social media, Tecnologia e applicazioni|

La questione di distinguere se i contenuti sono generati dalla mente umana o dall'intelligenza artificiale sta diventando sempre più complessa e necessaria. Con il passare del tempo, la linea di demarcazione tra i contenuti umani e quelli prodotti dall'IA si sta assottigliando, suscitando la necessità delle persone di riuscire a distinguerne la provenienza. Attualmente, l'industria dell'IA sta ancora lavorando per stabilire standard comuni per identificare immagini, video e audio generati dall'IA. Vi sono progressi in tal senso da parte di alcune aziende, come Meta che, fin dalla creazione del suo strumento di generazione di immagini, Meta AI, ha iniziato ad etichettare le immagini fotorealistiche, introducendo marcatori visibili, filigrane invisibili e metadati nei file di immagine.

Ricavi da abbonamenti al primo posto per News Corp e The New York Times, ma adesso si punta all’IA

Di |2024-03-08T14:50:29+01:009 Febbraio , 2024|Articoli, Giornalismo e IA|

Il settore dell'editoria ha subito notevoli trasformazioni nell'ultimo decennio, principalmente a causa della crescita del digitale e del crollo della carta come modello di business e come fonte primaria di entrate. Le pubblicazioni tradizionali si sono trovate ad affrontare sfide senza precedenti nel mantenere la redditività e coinvolgere il pubblico in un contesto caratterizzato da una competizione online sempre più agguerrita. Il passaggio dai formati cartacei a quelli digitali, la ricerca di nuovi modelli di business sostenibili nel lungo termine e la diversificazione delle fonti di reddito sono diventati imperativi per la sopravvivenza e la crescita nel settore. Uno dei cambiamenti più significativi è stato il graduale passaggio dalla dipendenza dalla pubblicità alla generazione di entrate attraverso gli abbonamenti online.

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